PressVisione n. IV/1084
12-11-2005
La Nazione
Investimento per i non-vedenti
Già il titolo è interessante. Non si capisce se si tratta di un bond studiato appositamente per i risparmiatorti non vedenti o di un altro caso di investimento di un cieco sulle strisce pedonali.E poi non vedenti non si scrive con il trattino! Ma chi gli ha dato la licenza media a questo sedicente giornalista?
Arriva la prima stampante in Braille
Veramente a me pare che in Italia le stampanti Braille sisano presenti dalla fine degli anni Ottanta, ma potrei sbagliarmi di qualche anno.
PERUGIA - Il codice Braille, inventato a fine '800 da un quindicenne cieco,
Veramente Louis Braille ha inventato il codice Braille nel 1829 all'età di 20 anni, come si può facilmente apprendere facendo una semplice ricerca di "Louis Braille" in un motore di ricerca come Google.
è la «luce» dei non vedenti.
Personalmente ho provato a tappezzare le pareti della mia casa di fogli scritti in Braille e tenere le luci spente, ma non ho mai visto la luce e gli altri mi confermano che la casa rimane buia.
Infatti è l'unico strumento che hanno perleggere e per comunicare.
Infatti io non uso il telefono, non ascolto la televisione, non mi servo degli sms...
Oggi si codifica in Braille anche da computer e sipuò anche stampare:
Oggi? Veramente a me pare che questa cosa si fa da almeno 15 anni.
ma la gestione è complessa e i costi elevatissimi. InUmbria però è arrivata la prima stampante in linguaggio Braille.
Caspita. In Umbria sono in ritardo!Quanto al linguaggio Braille, sono anni che continuiamo a predicare che il Braille non è un linguaggio, ma un codice, un alfabeto, una segnografia.
Uno strumento che regala innegabili vantaggi.
Regala? Ma se è costato 26 mila euro, come si può leggere più sotto.
«Impacto 600» è stato presentatoieri nella sede della Uic (l'Unione italiana ciechi) dal presidenteprovinciale Giuliano Ciani e quello regionale Emilio Vantaggi.«L'Impacto - ha spiegato Vantaggi durante una breve dimostrazione - stampasu un modulo continuo mediante una tecnologia particolare, che si chiamapagine in Braille».
Non sapevo che esistesse una tecnologia particolare che si chiamava pagine Braille. Eppure mi occupo di queste cose da una qyuindicina d'anni. Non si finisce mai di imparare.
Il software per l'immissione dati da computer astampante è il noto «Italbra»,
Noto per chi è del settore. Certamente se uno va in un negozio di informatica e chiede il programma Italbra, il negoziante lo guarderà perplesso.Tra l'altro il programma Italbra funziona con il vecchio sistema operativo MS-DOS, quindi è un programma ormai superato dai tempi, anche se non è ancora stato sviluppato un software alternativo così potente e versatile come Italbra.
programma ideato da un ingegnere non vedentedel Cnr. «Non è facile - spiega ancora Vantaggi - trascrivere dal "nero" alcosiddetto Braille:
Forse è il contrario, cioè la parola cosiddetto andava riferita al nero, parola dal singificato chirissimo per un cieco ma non altrettanto per un vedente che non lavori nel settore.
le codifiche sono molto lunghe
Certamente. Se si usa un 486, è chiaro che la conversione sarà lenta.
e può capitare che un semplice volume come i "Promessi Sposi" , occupi 5-6 volumi di carta.
Veramente la versione dei Promessi sposi che ho io consta di 9 volumi alti circa 5 centimetri ciascuno.
Il nuovo sistema, appunto, riduce costi e dimensioni».
Sui costi non discuto. Visto che questa è la prima stampante Braille, devo pensare che fino ad ora all'U.I.C. di Perugia i libri venissero trascritti a mano.
Quanto alle dimensioni dei libri, purtroppo quelle sono standard. Non è possibile scrivere un Braille più piccolo o usare puntini meno spessi, perché le regole del codice Braille sono ben precise.
Durante il taglio del nastro,
Di solito il taglio del nastro si fa per inaugurare una nuova sede o comunque un'opera stabile, non un singolo strumento tecnologico.
è stato precisato che Impacto è cofinanziatadal Monte dei Paschi di Siena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio diPerugia, per un costo di 26 mila euro.
E pensare che ci sono stampanti Braille che costano meno di 9 mila euro. Evidentemente questo deve essere proprio un mostro tecnologico, una stampante che fa anche il caffè...
Ciani ha ricordato comunque che il Braille è l'«ancora di salvezza» degli studenti,
Non mi pare che i fogli Braille galleggino, quindi non potranno mai fungere da àncora.
a causa della carenza di insegnanti di sostegno.
E questo cosa c'entra? Se mancano gli insegnanti di sostegno, chi insegnerà il Braille agli studenti ciechi, che dovranno leggere i libri stampati dall'U.I.C. di Perugia?
«Un cieco che non conosce l'alfabeto Braille - ha ribadito Ciani - è come un semianalfabeta».
Si discute molto sul fatto se la mancata conoscenza del Braille da parte di un cieco possa definirsi analfabetismo oppure no. Certamente i ciechi possono ascoltare la radio e la televisione, ascoltare i libri registrati, farsi leggere i giornali. Ciò consente di avere un certo rapporto con la scrittura, ma è chiaro che il rapporto diretto con le parole scritte è impagabile, in quanto consente di conoscere l'esatta ortografia delle parole.

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